| Dopo aver accumulato il bottino sottratto all'avamposto confederato, i nostri eroi decidono di non perdere ulteriore tempo e di partire alla volta di Rodhia a bordo del piccolo shuttle preso nel campo nemico. La decisione si rivela provvidenziale, dato che, non appena usciti dall'iperspazio, la richiesta di comunicazione dei pirati che stanno tenendo il blocco intorno al pianeta, attiva in automatico il trasponder della navetta che invia un codice separatista ai malviventi che, nonostante la tremolante spiegazione data dal mercante neimodiano, costretto a parlare con il blaster di RR puntato alla tempia, lasciano atterrare la piccola nave sul pianeta. Il maestro Go si concentra e percepisce che la principessa Amidala è ancora viva, ma trattenuta in una piccola stanza circolare sita in una posizione rialzata. Scesi allo spazioporto i repubblicani vengono accolti da una delegazione di rodiani che li conduce al cospetto del senatore Onoconda che riconosce subito il console Moulis, spacciato per un prigioniero. Fatto liberare il suo collega e fatti condurre gli altri in un appartamento controllato, il senatore confessa il suo terribile cruccio informando l'ithoriano di aver venduto la principessa, figlia di un suo grandissimo amico, in cambio dell'aiuto della federazione per liberare il suo pianeta dal blocco dei pirati, dato che, nonostante le numerose istanze rivolte al senato, la repubblica non era riuscita a decidere per un intervento armato a favore di Rodhia. Il console Moulis riesce ad avere un incontro con la principessa e la informa del fatto che sono lì per liberarla, non appena però l'ithoriano riesce ad informare i suoi compagni della posizione della senatrice, dall'iperspazio esce una nave madre della federazione dei mercanti da cui si distaccano due navette scortate da alcuni caccia droidi. Si tratta del Vicere Nute Gunray in persona venuto per concludere il patto con il senatore Onoconda. La compagnia si divide e, mentre un gruppo si dirige a liberare la principessa, un altro va a parlare con il senatore per convincerlo a cambiare i propri programmi, se necessario anche con la forza. La stanza del senatore è però chiusa e al di fuori le guardie rodiane sono state sostituite da soldati nemoidiani, evidentemente il vicere è già arrivato a colloquio con il politico rodiano. La scena si chiude con un fatto piuttosto strano, in quanto i soldati rodiani di guardia al ponte che conduce alla stanza in cui è rinchiusa la principessa, che prima sembravano pronti ad affrontare i repubblicani, improvvisamente abbassano le armi...
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